Curva Tonometrica a Caltanissetta e San cataldo
La rilevazione della curva tonometrica evidenzia il variare della pressione intraoculare. Lamisurazione viene effettuata in genere quattro volte _ nell’arco di 24 ore tramite l’utilizzo diuna specifica apparecchiatura: il tonometro.
Curva tonometrica: preparazione e durata dell’esame
L’esecuzione dell’esame di misurazione della curva tonometrica non prevede una particolare preparazione ed è in genere piuttosto veloce e indolore. In ogni caso, per renderlo ancor più sopportabile, al paziente possono essere somministrate alcune gocce di collirio anestetico unite ad un colorante, motivo per cui è di fondamentale importanza che quest’ultimo informi il medico dell’eventuale presenza di allergie o intolleranze.
Il tempo necessario alla misurazione della pressione intraoculare è veramente breve (10/15 secondi per occhio), ma bisogna considerare che l’esame completo di misurazione della curva tonometrica consiste in quattro misurazioni prese in momenti differenti della stessa giornata.

Con “pressione intraoculare” o IOP – dall’inglese “intraocular pressure” – si indica la pressione fisiologicamente presente all’interno dell’occhio umano, data dall’equilibrio tra produzione e drenaggio dell’umor acqueo, il liquido che naturalmente è presente all’interno della porzione anteriore dell'occhio.
La pressione intraoculare di un soggetto sano è compresa tra i 10 e i 21 mmHg (millimetri di mercurio). In caso di riscontro occasionale alla visita oculistica di ipertono oculare oppure in presenza di sintomi riconducibili ad alterazione della pressione intraoculare– aloni attorno agli oggetti, dolore e talvolta nausea, fotofobia, restringimento del campo visivo e riduzione della vista, oppure in presenza di familiarità per glaucoma – è importante la misurazione della curva tonometrica. Questa indolore misurazione è uno strumento utile al Medico Oculista per la corretta diagnosi dell’ipertensione oculare e prevenire in questo modo il degenerare dell’ipertensione nel glaucoma: una malattia che nei casi più gravi può causare danni consistenti al nervo ottico fino alla cecità.